La mattinata di oggi è stata un ripercorrere con Gesù i passi verso la sua passione, morte e resurrezione.
Scesi con il Pulman al Cenacolo, abbiamo fatto a piedi il percorso lungo il Cedron fino all’orto del Getsemani, intervallato da una interessante visita alla piscina di Siloe.
Al Getsemani ci siamo dati un tempo di ritiro presso gli eremi dei francescani sul monte degli Ulivi, per rileggere in silenzio la Passione secondo Giovanni e celebrare poi la Messa in una delle grotte.
Dopo Pranzo, è venuta a trovarci Edna, una Ebrea laica, che in questo modo ha completato la triade femminile che abbiamo conosciuto in Israele.
Ci ha parlato di tante cose, dalla situazione politica del suo stato all’istruzione scolastica, grazie anche all’interesse suscitato nella platea che la stava ascoltando.
Nel pomeriggio abbiamo ripercorso la Via Crucis attraverso la Via Dolorosa, una Via Crucis semplice dentro ad un mondo complicato, fatto di militari con il mitra in mano e schiamazzi musulmani.. Ma Gerusalemme è anche questo.L’ingresso al Santo Sepolcro è stato un prendere coscienza chiarissima della divisione fra i cristiani.
Non ci bastava la visione del muro che separa i territori Israeliani da quelli occupati, non ci bastava la visione dei muri invisibili che tiriamo continuamente su, ci voleva anche la coscienza di questo muro di divisione fra i cristiani per completare l’opera, ma tutto questo non ha stroncato lo stupore che ci ha presto entrando nella nicchia della Risurrezione!
Il don ci ha proposto di fare morire lì qualcosa di noi che ci appesantisce, che ci addolora, che ci rende faticoso il cammino, lo abbiamo fatto e ne siamo grati al Signore.
Rientrati in albergo, dopo l’ultima cena a Betlemme, ci siamo ritirati in camera per fare le valigie. Domani ci aspetta l’ultimo glorioso giorno!